martedì 5 ottobre 2010

Nuovo regime di mantenimento

La letteratura acquariofila nel web concorda sul fatto che qualsiasi modifica ai regimi di fertilizzazione negli acquari di piante va valutata in periodi lunghi: settimane o mesi, non giorni. Per questo cerco sempre di apportare le modifiche gradualmente a meno che non si verifichino necessità di intervento immediato e drastico.
Il tentativo di riduzione effettuato in agosto è stato valutato dopo circa un mese e mi aveva portato a far ripartire la fertilizzazione con CO2 pur mantenendo ridotto di 1/3 il cambio dell'acqua.
Nelle due settimane successive al ripristino della CO2 ho notato un notevole aumento delle alghe dette "staghorn" e anche delle dust sui vetri. Dopo un mese dal ripristino della CO2 queste ultime sono notevolmente diminuite ma le staghorn rimangono presenti su alcuni tipi di piante in particolare sull'eleocharis che è molto sofferente.


Più che all'aumento della CO2 (che dovrebbe sfavorirle) presumo che le alghe siano causate da uno squilibrio nel rapporto N/P a sfavore del P. Dovrò quindi aumentare leggermente la dose dei fosfati per valutare questa ipotesi.

Quando ho ripristinato la CO2, in base alle precedenti esperienze ho stimato in 3 settimane la durata di ciascun recipiente quindi, poichè ne utilizzo 2 ho ritardato di una settimana l'avvio del secondo in modo da raggiungere dei valori medi più stabili. Ho avuto però l'accortezza di segnare la data sui recipienti in modo da valutare attentamente la durata e sono riuscito a stabilire che il primo contenitore ha generato CO2 per 29 giorni. Quindi, se la cosa si ripeterà sarà opportuno sfasare le ricariche di 15 giorni in modo da ridurre le oscillazioni della CO2 come dal grafico che segue.


Una sorpresa positiva è stata quella relativa alle diatomee. Questo tipo di "alghe", a causa dell'acqua dura è sempre stato presente nel mio acquario ricoprendo le rocce e le piante più coriacee come le anubias. Il problema si presentava come una patina scura molto sgradevole da vedere. Ora, probabilmente grazie al ridotto cambio d'acqua sembra che la patina scura si sia trasformata in una sostanza più chiara che le lumachine e i gamberetti presenti in acquario riescono a pulire molto velocemente.


Il risultato è che le foglie delle anubias stanno tornando velocemente pulite e la patina scura sulle rocce stà pian piano sbiadendo.

In tutto questo tutti i pesci e gli invertebrati sembrano godere di piena salute senza alcuna reazione alle diverse condizioni.