mercoledì 20 aprile 2011

Mikrom

Ho iniziato una modifica al protocollo di fertilizzazione. L'idea era di introdurre il Mikrom come fonte di microelementi,ed eventualmente integrare il ferro mancante al Mikrom con un altro prodotto.
Le necessità medie di una vasca abbondantemente piantumata si possono approssimare con i seguenti valori in ppm/assoluti (varie fonti - una attendibile sul forum Rare Aquatic Plants):

6-7 pH
6-11 kH
20-35 CO2
5-15 NO3 (oltre proliferazione alghe, >100 dannoso
per i pesci)
0 NO2
0,2-1 PO4 (oltre proliferazione alghe)
30-40 K (oltre non troppo dannoso)
50-60 Ca (oltre antagonismo Mg; in acquariofilia come
in agricoltura si usa Ca:Mg 4:1)
12-15 Mg (oltre antagonismo Ca)
0,1-0,5 Fe (0,5 per vasche spinte con molte piante, oltre
dannoso per i pesci)
0,01-0,3 B (oltre fitotossico)
0,01-0,05 Cu (>0,1 tossico per alghe, >0,5 tossico per
i batteri, anche quelli di filtro e fondo)
0,01-0,1 Zn
0,01-0,3 Mn
0,001-0,01 Mo
0,3-0,4 dS/m EC


Vediamo di fare alcune considerazioni partendo dal Mikrom la cui composizione in % è:
Mg 3, SO3 6, Fe 4, B 0,5, Cu 0,5, Zn 1, Mn 4, Mo 0,2,

Ho quindi preparato una soluzione così composta: Acqua 100ml / Mikrom 10g.
Dosando settimanalmente 4ml di soluzione si ottengono i seguenti apporti:

Fe 0,200
Mn 0,200
B 0,025
Mo 0,010
Zn 0,050
Cu 0,025
Mg 0,090

Quindi:
  • la quantità di ferro è ovviamente corretta in quanto è il valore di target che è servito per calcolare la soluzione.
  • Mn, B, Mo, Zn e Cu ricadono negli intervalli previsti.
  • Non considero il Mg in quanto comunque utilizzo acqua di rubinetto dura (GH > 12) con abbondanti Mg e Ca (anche se non mi è noto il rapporto Ca/Mg)
Per quanto riguarda gli altri valori il PH si attesta fra 7 - 7,2 leggermente basico ma non fuori dai canoni. Il Kh è stabile fra 8-10 e NO2 è a 0.
Rimangono quindi 3 valori su cui ragionare:
NO3, CO2 e PO4 che sono i principali macro nonchè gli elementi del Redfield Ratio ovvero i valori dal cui equilibrio dipende la presenza di alghe in acquario.
Con l'introduzione del Mikrom vorrei tentare anche la riduzione della CO2 e di conseguenza le necessità di NO3 e PO4.
L'impianto a lievito di CO2 infatti non mi permette di regolare adeguatamente la dose di questo elemento e 'falsa' le necessità degli altri. Tenterò quindi di portare tutto a 'velocità' di richiesta minori.
Rimane un dubbio sull'oportunità di continuare o meno a dosare carbonio organico. Ultimamente non sembra più avere alcun effetto sulle piante per cui potrebbe essere sensata una sospensione se non altro per verificare la risposta dell'intero sistema acquario.

Dopo avere utilizzato per 4 settimane il Mikrom è rilevabile un primo cambiamento: con i vari fertilizzanti completi per acquario usati in precedenza il valore del ferro non era mai rilevabile, nemmeno misurando immediatamente dopo la fertilizzazione, neanche con fertilizzanti più specifici come il Ferropol. Misurando il valore del Fe in colonna pochi minuti dopo avere fertilizzato con il Mikrom sono riuscito a rilevare 0,2 mg/l. Questo sembrerebbe indicare un dosaggio più corretto e una migliore disponibilità in colonna.

martedì 19 aprile 2011

Reset

All'inizio del mese, nel giro di un paio di giorni, le filamentose che infestavano il primo piano sono esplose in una vera e propria infestazione che mi ha costretto ad un parziale reset della vasca.Non volendo comunque intervenire in maniera drastica ho eseguito una serie di piccoli passi progressivi nelle settimane successive:
- Aumento della quantità nel cambio d'acqua: il primo giorno ho effettuato subito un cambio di 10l su 80 invece di 5l poi nei successivi sono passato da 10l/settimana a 15-20l/settimana a seconda della necessità.
- Pulizia abbondante del fondo e sostituzione del perlon nel pre-filtro ad ogni cambio d'acqua
- Rimozione di tutte le piante infestate cercando di recuperarle con potatura dal basso.
Questa parte è quella più delicata. Ho tolto le piante agendo per piccole aree iniziando con lasciare un area completamente libera sia dalle piante che da alghe.
Poi, visto che le piante mostravano sofferenza nelle foglie più vecchie e basse (che erano anche quelle più infestate dalle alghe), ho cercato di recuperarne la parte alta ripiantumandole nella zona libera.

Ad ogni pulizia ho liberato un'area adiacente spostando le piantine superstiti nell'ultima area liberata. Dalla foto sopra è evidente la differenza fra la parte sinistra dove ho effettuato la pulizia e la destra ancora infestata dalle alghe. Come si vede la porzione di pianta recuperata è a volte minima e si riduce ad 1cm circa di apice.