venerdì 30 marzo 2012

Fattore illuminazione

Nel mese di febbraio ho cambiato, come ogni anno, il neon dell'acquario. E' noto che dopo 12 mesi la resa di un neon è più che dimezzata rispetto al momento della prima accensione anche se tale fatto non è rilevabile visivamente.
Sembra comunque che le alghe notino immediatamente la differenza in quanto, sistematicamente, ad ogni cambio del neon corrisponde l'inizio del periodo di rigoglio delle alghe nel mio acquario. Il forte incremento della quantità di luce disponibile è quindi l'elemento scatenante ma non la causa!
Ho l'abitudine di mantenere un regime di fertilizzazione molto basso e non ho modo di dosare separatamente i nitrati. Non potendo intervenire su questo elemento, non posso spingere molto la fertilizzazione in quanto qualsiasi variazione della fertilizzazione senza un corretto bilanciamento (per mancanza di apporto della giusta quantità di nitrati) mi porterebbe facilmente ad avere degli eccessi (o carenze indotte da eccessi) per cui sposterei solamente il problema ad un diverso punto.
Questo basso regime di fertilizzazione è sufficiente a non far andare in sofferenza delle piante poco esigenti, come le mie, in condizioni normali. Ma, probabilmente, l'aumento improvviso di luce disponibile scatena una maggiore richiesta di nutrienti da parte delle piante che, dopo un poco, vanno in carenza di utrienti e iniziano a deperire facilitando l'attacco algale.

La pulizia della vasca e la rimozione delle piante infestate limitano il problema ma non sono immediatamente risolutive. Il nuovo equilibrio viene raggiunto quando
- le piante hanno avuto il tempo di adattarsi al nuovo valore di luminosità
- la riduzione della massa delle piante (a causa della rimozione di quelle infestate) raggiunge un equilibrio con gli elementi (nitrati in particolare) disponibili in colonna d'acqua
- il neon ha ridotto la sua luminosità a sufficienza da non spingere le piante oltre il tasso di crescita consentito dagli elementi disponibili

Il processo potrebbe, forse, essere accelerato da una potatura drastica alle piante ma tale potatura dovrebbe essere, a mio parere, effettuata a zone. E' noto che a fronte di una potatura le piante reagiscono con un tempo di stasi vegetativa proprio di ogni specie. In tale fase la pianta non è più antagonista, delle alghe che la circondano, nell'assunzione di nutrienti e queste ultime vengono quindi favorite ulteriormente. Una potatura diffusa a tutto l'acquario quindi potrebbe favorire in maniera netta la crescita algale facendo si che tutte le piante si trovino contemporaneamente in fase di stasi.

La soluzione più ovvia consisterebbe nel sfruttare al massimo il momento del cambio della lampada aumentando l'apporto di anadride carbonica e degli altri elementi necessari alla crescita delle piante. Non è detto che questa sarebbe una soluzione efficiente in quanto, comunque le alghe sono più veloci delle piante ad adattarsi ad un nuovo regime di disponibilità di nutrienti.

Una alternativa potrebbe essere quella di frapporre fra la lampada e la superficie dell'acqua una retina in modo da ridurre leggermente la luminosità della nuova lampada. Tale retina dovrebbe avere maglie sufficientemente larghe da non fare ombra e dovrebbe essere possibile ridurre progressivamente l'efetto in modo da equilibrare esattamente il decadimento della luminosità. Tutto ciò richiederebbe, tuttavia, delle misure esatte e continue della luminosità che difficilmente sono effettuabili da un acquariofilo.