martedì 19 gennaio 2010

Ittio

L'ittio o più propriamente Ichthyophthirius multifiliis è a mio parere una delle malattie peggiori che può infestare un acquario, e ovviamente non ha mancato di farsi viva. E' comunemente indicata come malattia dei puntini bianchi a causa della sua manifestazione più ovvia: dei puntini di 0,5-1,5 mm di colore bianco che altro non sono che il parassita che si è innestato sulla cute dei pesci dopo avere superato le loro barriere naturali. Si può trovare una buona indicazione del problema e dei suggerimenti su Acquaportal anche se il thread in questione è piuttosto datato e le soluzioni riportate non sono attuabili. Ecco un esempio di un esemplare che maggiormente manifestava il problema:


La malattia ha colpito il mio acquario a fine dicembre e in sei giorni il risultato è stato quello di avere cinque Cardinali falciati. Appena identificato il problema (avevo solo un pesce colpito) sono corso al negozio di acquari per cercare dei medicinali adeguati. Mi aspettavo già la risposta (avendone letto qualcosa in merito) ed ho avuto la triste conferma: a causa delle nuove norme di legge nei negozi di acquariofilia non ci sono più in vendita medicinali.

A questo punto sono intervenuto con una soluzione da primo intervento come indicato in vari forum:
- Ho alzato la temperatura dell'acqua a 25 gradi cioè all'interno dell'intervallo che accelera il metabolismo del parassita. Questo dovrebbe teoricamente far si che esso passi più rapidamente alla seconda fase quella in cui si stacca dall'ospite. Ovviamente a questo punto sarebbe ottimale intervenire sulla vasca in modo da impedirgli di continuare i cicli successivi e attaccare nuovi ospiti.
- Ho evitato accuratamente fertilizzazioni, cambi d'acqua e qualsiasi operazione potesse portare stress agli animali e conseguenti indebolimenti del loro sistema immunitario.

Non potevo sperare ovviamente in un risultato immediato ma il decesso di due esemplari in due giorni ed il contagio immediato di quasi tutti i pesci in vasca mi ha preoccupato.
Ho provato, quindi, a prelevare uno degli esemplari più colpiti ed immergerlo, in una soluzione di acqua e sale, in una diversa vaschetta. La soluzione in questione doveva agire da blando antiparassitario ma ha solo rallentato di alcune ore la fine del povero animale.

A quel punto ho provato a riassumere mentalmente alcuni concetti che avevo appreso:
Questo parassita è praticamente sempre presente nelle nostre vasche ma in condizioni normali i pesci ne sono immuni. Questo finquando qualche stress fisico abbassa le loro difese immunitarie permettendo al parassita di incistarsi sulla cute. Una delle cause principali indicate sono infatti i bruschi shock termici in occasione dei cambi d'acqua.
Ovviamente sono sempre consigliate delle adeguate condizioni igieniche generali della vasca.

A quel punto ho provato il mio rimedio iniziando con un cambio d'acqua effettuato al rallentatore. Questo avrebbe rimosso per quanto possibile almeno le sostanze nocive in eccesso. Ho fatto attenzione che il termometro fosse perfettamente stabile versando l'acqua al rallentatore e facendola circolare in vasca man mano che ne aggiungevo.
Ho versato una dose aggiuntiva di biocondizionatore in vasca visto che fra i benefici dello stesso oltre all'abbattimento delle sostanze nocive ci dovrebbe essere un miglioramento della mucosa protettiva dei pesci.
Ho acquistato e somministrato immediatamente del cibo ipervitaminico, sia per variare la dieta sia per aiutare la risposta immunitaria dei pesci, e delle vitamine (Minaroll - eSHa).

Nei giorni successivi la situazione andava visibilmente migliorando e anche se ho perso altri due esemplari tutti gli altri sono sopravvissuti. Onestamente non credo che senza queste attenzioni si sarebbero salvati.
Notevole il fatto che nonostante siano stati tutti colpiti gli Hemmigrammus non hanno avuto perdite...


Ho quindi:
- introdotto il cibo ipervitaminico nella dieta intervallando ogni 15 giorni ai mangimi standard già utilizzati.
- continuato l'utilizzo di vitamine per altri 20 giorni decrescendo lentamente la dose e restando pronto a reintrodurle ai primi segni di malessere.
- modificato le modalità di cambio dell'acqua rallentando l'operazione che ora dura un ora e facendo attenzione a minimizzare il salto termico.

Non penso di reintegrare immediatamente i pesci defunti in quanto ogni volta che ho superato la ventina di esemplari in vasca ho avuto problemi di questo tipo. Questo potrebbe indicare che è un limite della vasca (o più probabilmente del filtro) che non riesce a sostenere una popolazione maggiore.

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