giovedì 29 aprile 2010

Fotocamera

Da un paio d'anni a questa parte utilizzo per le foto all'aquario una fotocamera compatta Panasonic Lumix DMC-LS60 sulla quale non posso che spendere elogi. Le foto sono fantastiche e con un ottima definizione e fedeltà di colori.
Come tutte le compatte di basso costo ha un limite notevole che risulta molto penalizzante quando si tratta di fotografare un acquario: non è possibile regolare manualmente la velocità di scatto e/o l'apertura focale.

I problemi nel fotografare un acquario sono di due tipi:
- Luce: non è mai abbastanza e non è possibile rimediare con il flash a causa della riflessione sui vetri
- Soggetti: i pesci richiedono alte velocità per evitare il "mosso", per le piante spesso è necessario, al contrario, prediligere una maggiore profondità di campo.

Escludendo le varie modalità automatiche che non permettono alcun controllo sui parametri il limite della LS60 è che anche in modalità manuale non sono previste regolazioni su tempi e focali. In tale modalità (come nella modalità macro) si possono modificare solo il bilanciamento del bianco, gli "ISO" (100 -> 3200) e la compensazione esposizione (+2/-2 in passi da 1/3). Di fatto l'unico intervento possibile sembra quindi essere la regolazione degli ISO che permette di variare i tempi a scapito della qualità dell'immagine causata dall'aumento del rumore.

Per capire meglio come gestire il tutto e valutare l'opportunità di aumentare la luce ho eseguito un esperimento:
A tarda sera, con luce ambientale nulla, ho acceso una lampada da 150w ed ho posto al di sotto un cartoncino bianco. Questo mi dava una sorgente di luce diffusa di intensità costante. Ho posto la macchina a 50 cm circa dal cartoncino mettendolo a fuoco, ed ho iniziato a trascrivere i vari tempi e aperture focali indicate dalla macchina al variare degli ISO.
Ne è uscita una tabellina come segue:






ISOfoctempo (s)
100 2,8 1/4
200 2,8 1/8
400 2,8 1/15
800 2,8 1/30
2000 2,8 1/60

Sorpresa! La macchina non adegua focale e tempo ma solo il tempo mantenendo sempre la focale a 2,8 (apertura massima).
Questo mi porta a due considerazioni. Primo: per quanto possa manipolare i parametri la macchina tenderà sempre ad aprire la focale al massimo andando a ridurre la profondità di campo. Secondo: in base alla prima considerazione non ha senso variare di molto gli ISO se non fino alla velocità di scatto minima necessaria per riprendere un pesce (fattore che dipende molto dalla mobilità dello stesso in quel momento).
Quindi si ottiene un risultato migliore evitando di spaventare il soggetto rispetto a qualsiasi regolazione possibile sulla macchina la dimostrazione è nei due scatti seguenti; entrambi con f 5,0 e t 1/8s,

nel primo il soggetto era spaventato e in movimento


nel secondo, decisamente più ben riuscito l'esemplare era quasi immobile...




Per le piante la situazione invece è grave a causa della scarsa profondità di campo. Quindi l'esperimento è continuato, in quanto, mi sono chiesto cosa sarebbe successo zoomando visto che, normalmente, l'adozione di uno zoom riduce l'apertura focale.

Quindi ho mantenuto costante l'impostazione degli ISO a 200 e ho provato a zoomare ecco il risultato:





Zoomfoctempo (s)
1x 2,8 1/4
2x 4,3 1/4
3x 5,0 1/4

quindi variando lo zoom si riesce a variare anche la profondità di campo (a scapito dell'area ripresa) anche se il range non è molto esteso in quanto la macchina permette aperture 2,8 -> 5,0.
Comunque quando il soggetto dello scatto è in primo piano e si desidera isolarlo dal resto anche una apertura focale 2,8 può essere comoda: in questo scatto, volendo evidenziare le bolle di ossigeno, ho utilizzato il macro tenendo la sensibilità più bassa possibile (200 ISO). La macchina si è regolata su f 2,8 t 1/15s e il risultato è sicuramente decente...


Forse avrei potuto migliorarlo scendendo a 100 ISO ma non sempre al momento dello scatto si riesce ad avere sotto controllo tutti i parametri.

Nessun commento:

Posta un commento